Spazio Crema apre le porte alla Città
La Fondazione apre la propria prestigiosa sede alla cittadinanza, per mettere a disposizione della città uno spazio dove far convergere eventi finalizzati alla promozione e valorizzazione del nostro territorio. Da qui l’idea di dare un nome nuovo alla nostra sede, individuato in “Spazio Crema”, il c.d. “Think tank” anglosassone, inteso come luogo trasversale di incontro, un luogo di approfondimento e di accelerazione di progetti culturali e sociali. La Fondazione a Spazio Crema potrà supportare le diverse realtà locali attraverso percorsi di mentoring che aiutino a far crescere le idee, in un continuo confronto e scambio di conoscenze e competenze, stimolando il networking, l’organizzazione di eventi pubblici di formazione e contaminazione culturale, la promozione di strumenti di partecipazione e collaborazione nonchè la condivisione di spazi operativi.
“Dire, fare…mangiare” è l’inizio di questo nuovo percorso istituzionale.
Per questa rassegna Fondazione Carife ha inteso farsi promotrice di una serie di eventi in collaborazione con i partner istituzionali con cui negli anni sono stati sviluppati progetti scientifici, culturali e formativi. Si tratta di una rassegna enogastronomica arricchita da approfondimenti di tipo scientifico e culturale sull’alimentazione, finalizzata alla diffusione di uno stile alimentare sano e alla valorizzazione dei prodotti ortofrutticoli del nostro territorio.
In collaborazione con l’Università e istituti scolastici della provincia di Ferrara, l’apertura della rassegna sarà anche caratterizzata da una attenzione al sociale, con un evento a scopo di beneficenza, “Un cocktail di solidarietà”, a favore di due importanti associazioni di volontariato cittadine, Fondazione Ado e Associazione Giulia.
La Fondazione, infatti, continuerà a mantenere l’attenzione che da sempre ha contraddistinto il suo operato verso le categorie più deboli, collaborando con le associazioni del terzo settore per l’organizzazione di eventi per la raccolta di fondi e per favorire forme di inclusione sociale. Ne è prova l’attenzione che verrà data, già a partire da questi primi incontri, all’agricoltura sociale, ovvero l’agricoltura che riesce a coinvolgere nella propria filiera produttiva anche persone svantaggiate che trovano nel lavoro quotidiano la vera integrazione.